Modelli di maestà: il padiglione da campo e gli arazzi di Alfonso d’Aragona
Autor: | Figliuolo, Bruno |
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Jazyk: | angličtina |
Rok vydání: | 2021 |
Předmět: | |
Zdroj: | Studi di Storia Medioevale e di Diplomatica-Nuova Serie, Iss 5 (2021) Studi di storia medioevale e di diplomatica-Nuova Serie; Nuova serie V (2021); 89-106 |
ISSN: | 1124-1268 2611-318X |
DOI: | 10.54103/9788867743780 |
Popis: | The work concerns the iconographical, ideological and cultural relations between various sources dating from the time of Alfonso of Aragon, which are useful to define the king’s image and design his concept of majesty. Evidence for the king’s role models is given, in particular, by the field pavilion lavishly painted and given to the king in 1443 by the city of L’Aquila. Further evidence comes from the study of different tapestries commissioned by the monarch in Flanders as well as from a number of orations, laudatory works and panegyrics, written and dedicated to Alfonso by the humanists at his court. These models are represented by the stories and characters of the biblical and classical times, to which the king refers, once arrived in Italy, to legitimize himself under the guidance of the prominent intellectuals and artistes of the period. His purpose is to present his image as a sovereign depositary of all the Christian and humanist virtues and therefore as an obligatory point of reference for all the political forces, not only the Italian state powers of the era. Il lavoro studia le relazioni iconografiche, ideologiche e culturali che intercorrono tra le varie fonti dell’età di Alfonso d’Aragona utili a definirne l’immagine e a disegnarne il concetto di maestà. In particolare, attraverso l’esame del fastoso padiglione da campo dipinto donatogli nel 1443 dalla città di L’Aquila, i vari arazzi commissionati dal sovrano in Fiandra e le orazioni e i lavori a carattere encomiastico e panegiristico che i vari umanisti di corte compongono e gli dedicano in quel periodo, emergono i modelli di riferimento politico del re aragonese, le storie e i personaggi del passato, biblico e classico, ai quali egli guarda nel corso del processo di legittimazione che, sotto la guida dei maggiori intellettuali e artisti del tempo, egli intraprende non appena giunto in Italia, al fine di accreditare un’immagine di sé come sovrano depositario di tutte le virtù cristiane e umanistiche e dunque punto di riferimento obbligato per tutte le forze politiche e le potenze statali non solo italiane del tempo. |
Databáze: | OpenAIRE |
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