Epatite cronica virale C

Autor: D. Guyader
Přispěvatelé: CHU Pontchaillou [Rennes], Foie, métabolismes et cancer, Université de Rennes 1 (UR1), Université de Rennes (UNIV-RENNES)-Université de Rennes (UNIV-RENNES)-Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale (INSERM)-Structure Fédérative de Recherche en Biologie et Santé de Rennes ( Biosit : Biologie - Santé - Innovation Technologique ), Université de Rennes (UR)-Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale (INSERM)-Structure Fédérative de Recherche en Biologie et Santé de Rennes ( Biosit : Biologie - Santé - Innovation Technologique )
Rok vydání: 2015
Předmět:
Zdroj: EMC-AKOS-Trattato di Medicina
EMC-AKOS-Trattato di Medicina, 2015, 17 (2), pp.1--10. ⟨10.1016/S1634-7358(15)70635-2⟩
ISSN: 1634-7358
DOI: 10.1016/s1634-7358(15)70635-2
Popis: National audience; Il virus dell’epatite C (HCV), a trasmissione parenterale, è stato identificato nel 1989 come il virus responsabile delle epatiti «non A non B». L’infezione colpisce circa 170 milioni di persone nel mondo e 200 000 persone in Francia hanno una replicazione virale attiva. Nei paesi industrializzati, l’epidemia ha accompagnato lo sviluppo della trasfusione sanguigna e della tossicomania endovenosa. I test enzyme-linked immunosorbent assay che individuano gli anticorpi anti-HCV hanno permesso uno screening attendibile dell’infezione a partire dal 1992. La rilevazione dell’acido ribonucleico virale C permette la diagnosi dell’infezione cronica che fa seguito all’epatite acuta in circa l’80% dei casi. La gravità dell’infezione è legata allo sviluppo progressivo di una fibrosi epatica che conduce alla cirrosi dopo una mediana di evoluzione di 30-40 anni. La malattia è, così, responsabile di circa 350 000 decessi per anno nel mondo, legati, in parti uguali, all’insufficienza epatica e al carcinoma epatocellulare. Il trattamento ha compiuto enormi progressi in 20 anni e nuove molecole antivirali sono in corso di sviluppo clinico.
Databáze: OpenAIRE