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La fallita sommossa milanese del 6 febbraio 1853 suscitò la pesante reazione dell’Austria. Tra le misure repressive vi fu il sequestro dei beni degli esuli, molti dei quali si erano rifugiati nel regno sardo, ottenendo in vari casi la cittadinanza. L’obiettivo era quello di umiliare il paese, indebolire le sue istituzioni liberali e colpire i giornali finanziati dalla ricca emigrazione. Il risultato fu solo parzialmente conseguito, nonostante gli scarsi esiti dell’azione diplomatica sarda, che non portò alla levata dei sequestri se non quando l’Austria lo decise e alle sue condizioni, e non impedì il ritorno di molti esuli sottoposti al ricatto. L’articolo esamina diari, corrispondenze e la stampa di vario orientamento per cogliere le valutazioni date alla complessa vertenza austro-sarda e all’azione del gabinetto cavouriano, e inoltre le iniziative assunte per contrastare la mossa austriaca anche sul piano delle rappresentazioni. La vicenda mise in difficoltà il governo ed accrebbe contrasti e tensioni all’interno del regno e tra gli esuli stessi, ma contribuì pure a consolidare il consenso della maggioranza di essi e dell’opinione pubblica patriottica nei confronti del Piemonte. The insurrection in Milan of February 6, 1853, caused the heavy Austrian reaction. Among the repressive measures there was the sequestration of property of the political refugees, many of whom had settled in the Kingdom of Sardinia and had obtained in some cases citizenship. Austrian Government set out to humiliate the country, weaken its liberal institutions and hit print financed by rich exiles. The result was only partially achieved, despite the poor outcomes of Sardinian diplomacy, which did not prevent the repatriation of many blackmailed exiles. Furthermore, the sequestration was removed only when the Austrian Cabinet made this decision on its own initiative. The article examines diaries, correspondence and newspapers of various political tendencies to explore the assessments on the Austro-Sardinian dispute and on the Cabinet Cavour policy; it further analyses the initiatives taken to counter the Austrian move also in terms of representations. The case placed the government in difficulties and increased tensions in the Kingdom and between the exiles, but also contributed to the strengthening of a patriotic public opinion in favour of Piedmont. |