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Un importante genere esegetico, interno alla tradizione islamica classica e generatosi sulla base di alcune affermazioni autoreferenziali del testo in merito alla sua stessa forma e struttura, identifica l’auto-similarità come una caratteristica fondamentale del Corano e come una strategia alternativa per leggere e interpretare il testo stesso rispetto all’approccio maggioritario basato su una lettura lineare delle sure e dei versetti. Questo articolo esamina tale tradizione e la illustra attraverso alcuni esempi che mostrano come l’autosimilarità può essere identificata, classificata e infine usata come uno strumento esegetico per l’esplorazione di percorsi inediti nella lettura del testo. La seconda parte dell’articolo riporta un esperimento di information retrieval che tenta di modellare algoritmicamente i principi di base dell’identificazione della similarità in termini di distanza fra sequenze, utilizzando in particolare la distanza di Levenshtein con un valore-soglia. L’applicazione di questo metodo al testo coranico mostra una notevole strutturazione interna del testo e una presenza pervasiva di percorsi di similarità attraverso versetti di diverse parti del Libro, oltre a un elevato livello di compatibilità con le coppie simili identificate dalla tradizione esegetica. An important exegetical trend within traditional Qurʾanic scholarship, starting with statements in the Qur’an itself about its internal structure, identifies self-similarity as a key feature of the Book and as an alternative strategy for reading and interpreting the text than ordinary, linear reading modeled on the standard arrangement of sūras and verses. This paper examines this tradition and illustrates some examples of how selfsimilarity can be identified and classified, and can be used as an exploring and exegetical tool. The second part of the article reports an experiment in information retrieval that tries to model programmatically the basic principles of similarity identification in term of sequence distance, and specifically of Levenshtein distance, with a threshold. The application of this method to the Qur’anic text shows a remarkable internal structure of the text and a pervasive presence of similarity paths across verses in different parts of the Book, together with a high degree of overlap with similar couples identified by the exegetical tradition. |