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The title of this volume refers to a reality which is often dramatically experienced, in different historical phases, by all the territories where Slavic cultures lived in contact with other ethnic groups. Beyond the problems of coexistence, which is additionally complicated today by phenomena such as globalisation and multiculturalism that disguise identity conflicts, the history of the Slavs has always been intertwined with that of other peoples. Therefore, it seemed appropriate to propose the recurrent theme of “borders”, which offers ample space for reflection on a multiplicity of aspects of Slavic cultures. Today Italy still looks at the countries of Central and Eastern Europe with a certain skepticism. The languages and traditions of this area remain little or not at all known. The migratory flows of the peoples in the past twenty years have contributed to creating the image of a backward Europe of secondary importance, which wants to impose itself on the Europe of primary importance. This collective volume, on the other hand, wants to show how we can strive to understand our identity as Europeans only by widening our gaze to the east and learning the lesson of the territories of Central and Eastern Europe. Even if the western Slavs and part of the southern Slavs have participated in western history since the Middle Ages and were then divided by historical events, a new European identity can be forged only by reflecting on the events of the entire Slavic world, and experiencing the same difficulties of coexistence (as is now also the experience of western Europe) between residents and immigrants, majority and minority cultures, identity and otherness.Il titolo di questo volume rimanda a una realta presente, spesso drammaticamente, in tutti i territori in cui le culture slave, in diverse fasi storiche, si sono trovate a vivere a contatto con altre etnie. Al di la dei problemi di convivenza, complicati oggi da fenomeni quali globalizzazione e multiculturalismo che dissimulano i conflitti identitari, la storia degli slavi si e sempre intrecciata a quella di altri popoli. E sembrato opportuno dunque proporre il tema, non inedito, dei ‘confini’, che offre ampio spazio di riflessione su una molteplicita di aspetti delle culture slave. Ancora oggi dall’Italia si guarda ai paesi dell’Europa centro-orientale con un certo scetticismo. Le lingue e le tradizioni di quest’area restano poco o niente affatto note. I flussi migratori dei popoli di questi ultimi vent’anni hanno contribuito a creare l’immagine di un’Europa di secondaria importanza, arretrata, che vuole imporsi alla prima. Questo volume collettivo vuole invece mostrare come la nostra identita di europei si riesca a mettere a fuoco, e con difficolta, solo allargando lo sguardo ad est e imparando la lezione dei territori dell’Europa centro-orientale. Anche se gli slavi occidentali e parte degli slavi meridionali hanno partecipato alla storia occidentale sin dal medioevo e ne sono stati poi divisi dagli eventi storici, si potra forse forgiare una nuova identita europea solo riflettendo sulle vicende dell’intero mondo slavo, e sperimentando le stesse difficolta di convivenza (quale e ora anche l’esperienza dell’Europa occidentale) fra residenti e immigrati, culture maggioritarie e minoritarie, identita e alterita. |