»Trasumanar significar per verba / non si poria «. Zu Dantes erstem Gesang des Paradiso
Autor: | Bodo Guthmüller |
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Rok vydání: | 2007 |
Zdroj: | Deutsches Dante-Jahrbuch. 82:67-86 |
ISSN: | 2194-4059 0070-444X |
DOI: | 10.1515/dante-2007-0106 |
Popis: | Riassunto L’esperienza più sublime che l’uomo possa fare, l’ascesa verso Dio, viene descritta da Dante nella terza cantica sulla base della propria esperienza personale. Al fine di evidenziare la straordinarietà dell’evento, Dante conia un nuovo concetto, »trasumanar«, andare al di là della natura umana‚ e lo colloca, per la sua importanza fondamentale, in posizione centrale nel primo canto, cioè nel verso 70, su un totale di 142 versi. Per la sua esperienza del »trasumanar« Dante si appella all’esempio mitologico di Glauco, tuttavia Glauco può valere soltanto come prefigurazione imperfetta dell’ascesa al Paradiso; il vero modello cristiano è nella narrazione di s. Paolo nella seconda lettera ai Corinzi. Il saggio presente si propone il fine di chiarire meglio il concetto di Dante, ricorrendo ai principali testi di cui il poeta si è ispirato (le Metamorfosi di Ovidio, le Epistole di s. Paolo, De consolatione Philosophiae di Boezio ...). |
Databáze: | OpenAIRE |
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