Rilievo fotogrammetrico SfM very close range per applicazioni in ambito archeometrico: test e considerazioni
Autor: | Rossetti, Alessandra, Pesci, Arianna |
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Jazyk: | italština |
Rok vydání: | 2022 |
Předmět: | |
DOI: | 10.13127/rpt/451 |
Popis: | SfM (Structure from Motion) photogrammetry offers great versatility in survey and restitution operations. The most important feature that allows this technique to be applied to a wide range of observation distances is the resolution of the images intended both as the quantity and quality of the pixels that compose them. With the same digital camera, equipped with a good sensor (CMOS) and operating in good light conditions, it is possible to acquire images over large or short distances with focal lengths that can vary between the extremes of wide angle and telephoto. Photogrammetry can thus be applied to elements of various sizes: from large structures such as slopes, land and buildings, to artifacts and even very small archaeological finds. It is therefore a question of using a versatile tool such as a digital camera to be able to work on specific scales and accuracies depending on the area of work. In the scale of the relief of a rock wall (a few hundred meters) derived digital models with centimeter accuracies are obtained, in the scale of applications from very short distances to small objects, much higher accuracies are achieved, up to a few hundredths of a millimeter. This technical report shows some SFM relief tests carried out on the archaeological finds preserved at the Delta Antico Museum in Comacchio (FE) to observe the type of precision and accuracy obtainable and to evaluate the usefulness of the working method used for future applications to the entire collection. La fotogrammetria di tipo SfM (Structure from Motion) offre una grande versatilità nelle operazioni di rilievo e di restituzione. La caratteristica più importante che permette di applicare tale tecnica a un ampio intervallo di distanze di osservazione, è la risoluzione delle immagini intesa sia come quantità che come qualità dei pixel che le compongono. Con la stessa camera fotografica digitale, dotata di un buon sensore (CMOS) e operando in buone condizioni di luce, si possono acquisire immagini su grandi o brevi distanze con focali che possono variare tra gli estremi del grandangolo e del teleobiettivo. La fotogrammetria può essere così applicata a elementi di varie dimensioni: da grandi strutture quali i versanti, i terreni e gli edifici, fino ai manufatti e ai reperti archeologici anche molto piccoli. Si tratta quindi di utilizzare uno strumento versatile come una camera digitale per riuscire a lavorare su scale e precisioni specifiche a seconda dell’ambito di lavoro. Nella scala del rilievo di una parete rocciosa (alcune centinaia di metri) si ottengono modelli digitali derivati con precisioni centimetriche, nella scala di applicazioni da brevissime distanze su piccoli oggetti, si raggiungono precisioni assai più elevate, fino a qualche centesimo di millimetro. In questo rapporto tecnico si mostrano alcune prove di rilievo SfM effettuate sui reperti archeologici conservati al Museo Delta Antico di Comacchio (FE) per osservare il tipo di precisione e accuratezza ottenibile e valutare l’utilità del metodo di lavoro utilizzato per applicazioni future all’intera collezione. |
Databáze: | OpenAIRE |
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