«Tradurre in forma viva il vivo concetto». Verismo e traduzione intersemiotica nella teoria capuaniana
Autor: | Gussago, Luigi, Zuccala, Brian |
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Jazyk: | italština |
Rok vydání: | 2019 |
DOI: | 10.15168/t3.v0i11.299 |
Popis: | Il saggio prende spunto dalla recente riflessione di Valentina Fulginiti (2014), proprio in questo giornale, sul (Di Giacomo e il) Capuana pseudo-traduttore e prova ad estenderla fino ad includere la teoria capuaniana nella sua interezza. Questa analisi, pertanto, intende proporre una lettura traduttologica della teoria ‘formalista’ capuaniana della letteratura intesa come ricreazione immaginata della realtà. La cornice metodologica è delimitata, da un lato, dalle migliaia di pagine di ‘narratologia’ scritte nel quasi mezzo secolo di attività creativo-critica dello scrittore; dall’altro, si intersecano nozioni di semiotica del testo e traduttologia, elaborate da C.S. Peirce, R. Jakobson, L. Venuti e, a seguire, da U. Eco, J. Lotman e P. Torop, fino ai contributi più recenti a cura di studiosi e traduttori, indicativi di una necessaria, forte coesione fra teoria e pratica traduttiva. Il contributo vuole superare, dopo averla illustrata, la dicotomia ‘Verismo è fotografia’ vs ‘Verismo non è fotografia’ della realtà, che caratterizza tanto il dibattito secondoottocentesco sul realismo a cui Capuana prende parte con vigore (si veda per esempio Sorbello 2012), quanto la capuanistica più o meno recente. A questa dicotomia, e all’impasse teoretica che talvolta ne è derivata, il saggio oppone una terza via interpretativa, quella che guarda alla teorizzazione capuaniana della prosa letteraria attraverso la nozione jakobsoniana di traduzione intersemiotica. This essay draws upon Valentina Fulginiti’s discussion, in this very journal, of (Di Giacomo’s and) Capuana’s practice of pseudo-translation, and tries to expand on it by proposing a translation-centered reading of Capuana’s ‘formalist’ theory of literature meant as imagined recreation of reality. The methodological framework is delimited, on the one hand, by thousands of pages of ‘narratology’ in Capuana’s writings throughout almost half a century of creativecritical activity. On the other, it intersects with notions of text semiotics and translation studies, as formulated by C.S. Peirce, R. Jakobson, L. Venuti and, later on, by U. Eco, I. Lotman and P. Torop, till the most recent contributions by scholars and translators, indicative of the necessary, strong connection between translation theory and practice. This article illustrates, then attempts to dismiss, the polarity ‘Verism is a photograph’ vs ‘Verism is not a photograph’ of the real, which characterises both late-nineteenth century debates on realism, in which Capuana took an active part (i.e. Sorbello 2012), and Capuana scholarship. This dichotomy and the consequent theoretical impasse is replaced, in our essay, by a third interpretive stream: the conceptualization of Capuana’s theory of prose-writing through Jakobson’s notion of intersemiotic translation. Ticontre. Teoria Testo Traduzione, N. 11 (2019) |
Databáze: | OpenAIRE |
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