Arte di Stato durante il regime fascista: una storia di fallimenti nel segno dei meccanismi del 'consenso'
Autor: | Benzi, Fabio |
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Jazyk: | italština |
Rok vydání: | 2019 |
Předmět: | |
DOI: | 10.6092/issn.2531-9876/8990 |
Popis: | Il concetto di “Arte di Stato” applicato al fascismo è ambiguo, e a un’indagine filologica risulta, contrariamente alle vecchie e tradizionali ipotesi critiche, che tutti i tentativi di realizzarla (da Margherita Sarfatti a Roberto Farinacci) durante il ventennio furono esautorati dallo stesso Mussolini e dalle politiche attuate dai suoi delegati in tal senso (Oppo, Bottai, Piacentini). In realtà la politica del “consenso” risultò più pervasiva e più utile del controllo autoritario sull’espressione artistica, e una politica di relativa libertà estetica, associata a un aiuto diffuso e capillare agli artisti e a un paternalistico “soft-power”, fruttò al regime un largo consenso senza particolari costrizioni, generando una situazione completamente differente se paragonata alle parallele dittature del tempo. piano b. Arti e culture visive, V. 3, N. 1 (2018): Continuità / discontinuità nella storia dell’arte e della cultura italiane del Novecento. Arti visive, società e politica tra fascismo e neoavanguardie |
Databáze: | OpenAIRE |
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