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L’obiettivo di questo testo è di coniugare temi di attualità giuridica, oggetto di ricerca della docente, con l’approccio didattico nello svolgimento delle lezioni di diritto privato comparato. Ci si è prefissati di andare oltre a quanto strettamente necessario ai fini del mero superamento dell’esame di fine corso, sviluppando spunti critici e di approfondimento. A questo proposito, il metodo comparatistico rappresenta uno strumento appropriato per affrontare tale compito, data la sua polivalenza. Infatti, da un lato esso si applica nell’ambito del confronto con gli aspetti non prettamente giuridici delle materie trattate, dato che ciascuna di essere attiene a regolamentazioni sue proprie. Dall’altro lato esso trova attuazione nell’ambito della stessa Tradizione Giuridica Occidentale (comunemente definita dai comparatisti Western Legal Tradition), poiché consente il confronto con esperienze nelle quali è già presente una regolamentazione spesso di diritto positivo o, in mancanza di questa, di soft law. In particolare verso temi che seppure sembrerebbero avulsi ovvero non appartenenti all’ordinamento giuridico domestico, questi sono disciplinati e socialmente accettati in altri sistemi della tradizione giuridica occidentale.Questo percorso è il risultato della ricerca pluriennale effettuata sugli interventi dei regolatori giuridici in ambitoscientifico e tecnologico. Tuttavia questo studio privilegia l’analisi della giurisprudenza. Scegliendo di studiare in via prioritaria le sentenze, quali strumento di osservazione di questi fenomeni, si vuole evidenziare la distonia che caratterizza la celerità del progresso scientifico e tecnologico da un lato e la lentezza, o addirittura staticità, dei legislatori (nazionali o sovranazionali) dall’altro, al fine di illustrare agli studenti del corso di diritto privato comparato un approccio critico allo studio della materia. |