Patologia gastrointestinale non neoplastica

Autor: Paola Debani, Antonino Sarno, Roberto Grassi, Stefania Romano, Teresa Cammarota, Daniela Robotti
Rok vydání: 2007
Zdroj: Radiologia geriatrica ISBN: 9788847004856
DOI: 10.1007/88-470-0486-1_39
Popis: Nel normale processo di invecchiamento, il tubo digerente va incontro a diverse modificazioni (riduzione della componente ghiandolare e linfatica, progressiva atrofia della mucosa, riduzione delle cellule ganglionari, ecc.), che non esprimono un vero e proprio stato patologico, ma che spiegano la sua maggiore vulnerabilita rispetto ai vari agenti patogeni. La patologia gastrica, in particolare quella non neoplastica, si avvale ormai quasi esclusivamente della diagnostica endoscopica, che con le strumentazioni attualmente disponibili e in genere praticabile e ben tollerata in eta geriatrica. La patologia intestinale non neoplastica e rappresentata nell’anziano principalmente dalla malattia diverticolare e dalle sue complicanze e dall’ischemia e infarto. Tra i disordini funzionali intestinali, e frequente che la stipsi, che nei paesi occidentali presenta una frequenza del 20-40% tra i 20 e i 40 anni, si raddoppi tra i 40 e i 60 anni e aumenti ancora in eta piu avanzata [1]. Il termine “stipsi” esprime tre diverse situazioni: 1) feci ridotte di quantita, dure e difficili da eliminare; 2) numero delle evacuazioni ridotto; 3) sensazione di svuotamento incompleto (dischezia) dopo la defecazione. Numerose sono le possibili cause di stipsi; nell’anziano le piu importanti sono dietetiche (scarso apporto di fibre e liquidi), motorie (riduzione della motilita intestinale per degenerazione dei plessi nervosi e per riduzione dell’attivita fisica) e farmacologiche (abuso di purganti e clisteri con conseguente stato spastico, irritativo del colon). La diagnosi di stipsi e basata su anamnesi, esame obiettivo, esplorazione rettale, esame delle feci e studio del colon con clisma opaco e/o con endoscopia per l’individuazione di eventuali cause organiche (diverticoli, megacolon, tumori). Se questi esami risultano negativi, un ulteriore approfondimento diagnostico puo essere rappresentato dallo studio radiologico dei tempi di transito intestinale (mediante ingestione di dischetti di polietilene del diametro di 7 mm,individuabili con la radiografia diretta dell’addome), dalla manometria, dalla defecografia, dall’ecografia perineale/endoanale e dalla defeco-risonanza magnetica (RM) (vedi Cap. 43) [2-4].
Databáze: OpenAIRE