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Il volume mira ad intercettare l'interesse e la voglia di "imparare" soprattutto di coloro i quali si accostano per la prima volta alla cartografia storica del Friuli, offrendo la possibilità di un originario "assaggio" della complessità della materia. Composto da due parti, nella prima, si propongono in modo semplice e dinamico, su basi di accurata ricerca e di sintesi scientifica, le informazioni essenziali ma indispensabili per orientarsi sulla nascita e sviluppo della cartografia regionale a stampa tra la metà del Cinquecento e gli inizi del Ottocento, quando si afferma la cartografia di precisione geodetica. Nella seconda parte si presenta un apparato documentale (circa 70 mappe) commentato e articolato in quattro filoni cartografici che rappresentano le principali tappe del processo di costruzione dell’immagine iconico-grafica del Friuli attraverso una lettura attenta sia all'elemento geo-storico che alle caratteristiche di tipo artistico-antiquario. I documenti analizzati e riprodotti provengono tutti da collezioni private che offrono al pubblico non solo “tesori segreti”, ma anche una parte fondamentale del percorso storico-culturale che ha influenzato e costruito la percezione dell’identità del Friuli come visualizzazione grafica del territorio. Tra questi si distinguono per rarità e preziosità le edizioni degli atlantini tascabili del Cinquecento e del Seicento. La piccola regione del Friuli che fin dall’antichità segna con la sua storia e i suoi “nomi” il confine nordorientale d’Italia, territorio inquieto e a macchia di leopardo, non manca mai tra le bellissime pagine stampate di questi Atlanti – siano essi da scrittoio o da bisaccia – fornendo così non un semplice ricordo o sfoggio di erudizione antiquaria, ma l'occasione per una riflessione sulla geo-storia di questo territorio e sul senso del futuro del collezionismo di cartografia ai tempi di Google Maps. |