Dalla modalità faccia-a-faccia ad una lingua scritta emergente: Nuove prospettive su trascrizione e scrittura della Lingua dei Segni italiana (LIS)
Autor: | Bianchini, Claudia S., Petitta, Giulia, Di Renzo, Alessio, Rossini, Paolo, Lucioli, Tommaso, Pennacchi, Barbara, Lamano, Luca |
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Přispěvatelé: | Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione, Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISTC, CNR), Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione, Université de Poitiers - UFR Lettres et langues (Poitiers UFR LL), Université de Poitiers, Formes et Représentations en Linguistique et Littérature (FORELL-EA3816), SLDS, Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC), Consiglio Nazionale delle Ricerche [Roma] (CNR)-Consiglio Nazionale delle Ricerche [Roma] (CNR), Consiglio Nazionale delle Ricerche [Roma] (CNR), Bianchini, Claudia S. |
Jazyk: | italština |
Rok vydání: | 2009 |
Předmět: | |
Zdroj: | IX Congr. Int. Ass. It. Ling. Appl. (AItLA) "Oralità/Scrittura: in memoria di G.R. Cardona" IX Congr. Int. Ass. It. Ling. Appl. (AItLA) "Oralità/Scrittura: in memoria di G.R. Cardona", Feb 2009, Pescara, Italy. pp.26-30 |
Popis: | Authors present preliminary trials on the utilization of Sign Writing (SW) as a tool for representing the Italian Sign Language (LIS). The use of SW has highlighted the differences existing between the face-to-face interaction and the written expression, as well as between “transcription” and “original” writings; it has also made possible to deepen metalinguistic and methodological aspects in ways until now impossible with other notation systems. The analysis was based on three texts produced in SW, telling the story of the “Pear film” of Chafe (1980): a transcription from a video-recorded face-to-face narrative, and two essays thought in LIS and written directly in SW. Similarities and differences in the symbolization, due to the communication modalities, were easily examined, thanks to the SW ability in representing both manual and no-manual components of the LIS. Vengono presentate alcune prove preliminari sull'uso di SignWriting (SW) come strumento per rappresentare la lingua dei segni italiana (LIS). L'uso di SW ha messo in evidenza le differenze tra l'interazione faccia a faccia e l'espressione scritta, nonché tra "trascrizioni" e scritti "originali"; ha inoltre permesso di approfondire gli aspetti metalinguistici e metodologici in modi finora impossibili con altri sistemi di notazione. L'analisi si basava su tre testi prodotti in SW, che raccontavano la storia del "Pear film" di Chafe (1980): una trascrizione da un video narrativo registrato faccia a faccia, e due racconti concepiti in LIS e scritti direttamente in SW. Le somiglianze e differenze nella simbolizzazione, dovute ai mezzi di comunicazione, sono state facilmente esaminate, grazie alla capacità di SW di rappresentare sia le componenti manuali che quelle non manuali della LIS. |
Databáze: | OpenAIRE |
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