Architettura e trasformazioni urbane di Mdina durante il regno del Gran Maestro Anton Manoel de Vilhena (1722-1736)
Autor: | Thake, Conrad |
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Jazyk: | angličtina |
Rok vydání: | 2017 |
Předmět: | |
Zdroj: | ArcHistoR Architettura Storia Restauro-Architecture History Restoration, Vol 0, Iss 7, Pp 72-109 (2017) |
ISSN: | 2384-8898 1283-1530 |
Popis: | The origins of the walled town of Mdina date back to the Roman period although its present-day physical boundaries were defined during the Arab occupation of Malta (870-c.1090). In medieval times, during the Aragonese rule (1283-1530), Mdina or the Città Notabile as it was then known, thrived and prospered as it was the main urban settlement on the island. However, during the 16th and 17th centuries when Malta was under the rule of the Order of St John, Mdina was in decline and lost its political and economic preeminence to the new ‘city of the Order’, Valletta. This paper will consider the impact of the 1693 earthquake and the various post-earthquake reconstruction efforts of the local church which sought to consolidate its presence as the traditional Episcopal see. The reconstruction of the old medieval cathedral, a new bishop’s palace and later a Seminary building were an integral part of an architectural enterprise, which the Cathedral Chapter spearheaded with a view to enhancing its presence within the city. However in 1722, with the election of the Portuguese grandmaster António Manoel de Vilhena (r. 1722-1736), the Order of St John for the first time demonstrated a real interest in intervening within the walled town. Vilhena embarked upon an extensive urban renewal programme by re-planning the entire approach and entrance area of Mdina, building an imposing Baroque-style Magisterial palace and Corte Capitanale, together with an ornate Banca Giuratale building. Vilhena’s urban renewal of the Mdina had the political objective of appropriating the representation of the walled town from the traditional seat of the bishop and local Università, and of transforming it into another miniature ‘city of the Order’. Le origini della città fortificata di Mdina risalgono al period romano, anche se i suoi attuali confini furono definiti durante l’occupazione araba di Malta (870-1090 c.). In epoca medievale, durante il dominio aragonese (1283-1530), Mdina o la Città Notabile come era allora conosciuta, fiorì e prosperò come il principale insediamento urbano dell’isola. Tuttavia, con l’arrivo sull’isola dell’Ordine di San Giovanni, nel corso del XVI e XVII secolo Mdina declinò e perse la sua preminenza politica ed economica a vantaggio della nuova “Città dell’Ordine”, Valletta. Questo contributo esamina l’impatto del terremoto del 1693 sulla città e l’impegno profuso dalla Chiesa locale nell’opera di ricostruzione nel tentativo di consolidarne il prestigio di antica sede episcopale. La ricostruzione della vecchia cattedrale medievale e la nuova edificazione del palazzo vescovile, e più tardi del seminario, fu parte integrante di una impresa architettonica che il Capitolo della cattedrale condusse con l’obiettivo di rafforzare la sua presenza all’interno della città. Tuttavia nel 1722, con l’elezione del Gran Maestro portoghese Anton Manoel de Vilhena (1722-1736), l’Ordine di San Giovanni dimostrò per la prima volta un reale interesse a intervenire entro la città murata. Vilhena avviò un vasto programma di rinnovamento urbano, riconfigurando tutta la zona di ingress di Mdina, con la costruzione in stile barocco dell’imponente Palazzo Magistrale e Corte Capitanale e della Banca Giuratale. Per Vilhena il rinnovamento urbano di Mdina aveva l’obiettivo politico di trasformarne l’identità da sede del Vescovo e dell’Università a “Città dell’Ordine” in miniatura. peer-reviewed |
Databáze: | OpenAIRE |
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