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Bactrocera oleae (Rossi), mosca delle olive, è presente anche in Sud Africa, ma finora non si sono avute notizie di infestazioni economicamente rilevanti negli oliveti. L’accertata presenza di un maggior numero di braconidi parassitoidi della mosca delle olive rispetto alle aree mediterranee è stata ed è considerata da molti autori la principale causa di queste minori infestazioni, senza che però siano stati eseguiti in Sud Africa adeguati studi sulle infestazioni da B. oleae e sui fattori cli- matici delle aree interessate. Analizzando recenti dati sui livelli d’infestazione di B. oleae registrati su olivo coltivato e selvatico nel Western Cape e in Sicilia, appaiono simili in una normale annata fino a metà estate, ma sono nettamente differenti a fine estate-inizio autunno, quando in Sicilia il clima diviene più umido. Da una puntuale analisi dei corrispondenti dati climatici registrati nelle due aree è infatti emersa una sostanziale differenza nel decorso più caldo e secco degli ultimi tre mesi precedenti la raccolta nel Western Cape; questo periodo invece in Sicilia è caratterizzato da temperature più fresche e un aumento dell’umidità relativa che favorisce l’impennata delle infestazioni di B. oleae. Nei quattro mesi presi in considerazione si rileva anche una significativa differenza nell’escursione termica, maggiore nel Western Cape, dovuta a minime notturne più basse. Da un confronto dei livelli di parassitizzazione di B. oleae del Western Cape (Sud Africa) e dell’area costiera della Provincia di Trapani, recentemente registrati su olivo colti- vato e selvatico (Olea europaea subsp. cuspidata in Sud Africa, Olea europaea subsp. europaea var. sylvestris in Sicilia) non sono emerse sostanziali differenze quantitative, pur confer- mando che in Sud Africa i principali parassitoidi sono tre bra- conidi (Utetes africanus (Szépligeti), Psyttalia lounsburyi (Silvestri) e Bracon celer (Szépligeti)), con il primo preva- lente sull’olivo selvatico e l’ultimo sul coltivato, mentre in Sicilia il braconide parassitoide Psyttalia concolor (Szépligeti) prevale sia sull’olivo selvatico che sul coltivato. Comunque in entrambe le aree la parassitizzazione su B. oleae non rag- giunge elevati ed efficaci livelli. Il clima, e non la parassitizzazione dovuta ai braconidi, appare il più importante fattore di contenimento di B. oleae anche in Sud Africa. L’introduzione di parassitoidi specifici della mosca delle olive è necessaria nelle aree colonizzate di recente dove essi mancano, ma i tentativi di fornir loro una maggiore dis- ponibilità di larve dell’ospite mediante l’impianto di cultivar d’olivo a maturazione e permanenza dei frutti più differen- ziata, potrebbe produrre risultati certamente più negativi che positivi nei confronti della presenza e dei livelli d’infesta- zione di B. oleae sull’olivo coltivato, come avviene nelle aree pandacie dove cresce spontaneo l’olivastro. Natural environmental control of Bactrocera oleae (Rossi): climate or parasitoids? A comparison between the Western Cape of South Africa and Sicily. Bactrocera oleae (Rossi), the olive fruit fly is considered not a continuosly serious pest of olive trees in the Western Cape of South Africa, in spite of the climate similar to Mediterranean areas. South African braconid parasitoids of B. oleae are more numerous than in Mediterranean areas, and until now their action has been considered the factor lowering the level of infestation due to the olive fruit fly, but no deep studies on its infestation levels and climatic factors influencing them were carried out in the past. Analyzing recent data on infestation levels collected in the Western Cape and Sicily, they appear similar in a regular mid- summer, differing at the end of summer-beginning of autumn, when in Sicily the climate becomes more humid than in the Western Cape. A comparison of climatic data regarding four years underlines that Somerset West and Franshhoek, in comparison with Trapani, have significantly lower minimum daily temperatures, a higher daily thermal excursion and a lower relative humidity in the last three months preceding harvesting. Parasitization rates on B. oleae of Western Cape and Sicily, recorded on both cultivated and wild olives (Olea europaea subsp. cuspidata in South Africa, Olea europaea subsp. europaea var. sylvestris in Sicily) are not substantially different, confirming that in South Africa three braconids, Utetes africanus (Szépligeti), Psyttalia lounsburyi (Silvestri) and Bracon celer (Szépligeti), are the main parasitoids, with the first one as leader in wild olives and the last one as leader in cultivated ones, while in Sicily the braconid Psyttalia concolor (Szépligeti) is the main parasitoid in both wild and cultivated olives. Nevertheless parasitism on B. oleae doesn’t reach effective levels of control in bats ragions. The climate, instead of parasitization due to braconids, is the main environmental factor limiting the olive fruit fly infestations in the Western Cape of South Africa. The introduction of parasitoids specific to the olive fruit fly is necessary in new invaded areas where they lack, but the attempt of providing them a more available amount of host fruits along the year, planting olive trees bearing fruits up to spring, could bring serious problems as those typical of Mediterranean areas where the European wild olive naturally grows. |