Sistemi silvo-arabili di pioppo da industria e farnia. Il caso studio dell'azienda Casaria nel Polesine
Autor: | Pierluigi Paris, Andrea Pisanelli, Marco Lauteri, Luca Leonardi, Marcello Cherubini, francesca Chiocchini, Marco Ciolfi, Luciano Spaccino, Cristina della Valle, Giustino Mezzalira, Mauro Sangiovanni |
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Jazyk: | italština |
Rok vydání: | 2018 |
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Zdroj: | IV Convegno Nazionale di Selvicoltura, pp. 268–270, Torino-Italy, 5-9 novembre 2018 info:cnr-pdr/source/autori:Pierluigi Paris, Andrea Pisanelli, Marco Lauteri, Luca Leonardi, Marcello Cherubini, francesca Chiocchini, Marco Ciolfi, Luciano Spaccino, Cristina della Valle, Giustino Mezzalira, Mauro Sangiovanni/congresso_nome:IV Convegno Nazionale di Selvicoltura/congresso_luogo:Torino-Italy/congresso_data:5-9 novembre 2018/anno:2018/pagina_da:268/pagina_a:270/intervallo_pagine:268–270 |
Popis: | La consociazione del pioppo da industria con le colture erbacee e? stata una pratica colturale frequentemente utilizzata dai pioppicoltori italiani sino agli ultimi anni '70. E' attualmente adottata nella pioppicoltura di Cina ed India, ed in Europa e? oggetto di studio nell'ambito della moderna agroforestry, per le importanti valenze ambientali e produttive della nuova agricoltura ad intensificazione sostenibile. I filari arborei intervallati alle colture agricole aumentano la sostanza organica ed il Carbonio nel suolo, mitigando i cambiamenti climatici. Le radici degli alberi riducono la lisciviazione dei nitrati, con una forte azione di fito-depurazione di acqua esuolo da molti contaminanti. Per i suddetti benefici, i Piani di Sviluppo Rurale di alcune Regioni prevedono finanziamenti per i sistemi silvo-arabili con pioppo. Il presente contributo riporta gli studi condotti nell'ambito del progetto Europeo AGFORWARD (2014-17) presso un impianto silvo-arabile di pioppo ibrido (clone I214) e farnia (Quercus robur L.) realizzato nel 2014 dall'azienda Casaria (48°08'30'' N; 11°30'13'' E), nella Pianura padano-veneta, comune di Masi, prov. Padova). Il lavoro ha visto la collaborazione di vari stakeholders: Veneto Agricoltura e CNR IBAF di Porano (partner del progetto AGFORWARD, www.agforward.eu), l'azienda Casaria e l'AIAF (Associazione Italiana Agroforestazione). L'impianto e? stato realizzato in un appezzamento di circa 9 ha, su terreno di bonifica con sistemazione alla Ferrarese, cioe? con scoline di drenaggio permanenti con 1 m di profondita? e distanziate a 30-35 m. I filari arborei, piantati lungo il bordo esterno della scolina, hanno un orientamento di 5° N. Nell'impianto silvo-arabile sono stati costituiti 9 transetti sperimentali di 10 x 30-35 m, su cui sono state condotte le osservazioni per quantificare l'accrescimento degli alberi, le produzioni delle colture erbacee e le interazioni, tra componenti arboree ed erbacee, per energia radiante, l'umidita? del suolo e l'azoto. Affinche? un sistema silvoarabile sia tecnicamente sostenibile ed economicamente remunerativo devono sussistere interazione sinergiche o complementari rispetto a quelle competitive nell'uso delle risorse primarie (acqua, fito-nutrienti e radiazione solare). Alla fine della quarta stagione vegetativa il pioppo ha raggiunto un'altezza di 9 m (0.15 errore standard -es) con diametro a petto d'uomo di 11 cm (0,29 es). La qualita? del legno del pioppo, valutata in base alla forma del fusto, altezza inserzione rami (5,6 m; 0,15 es) ed eccentricita? del fusto (3,02%, 0,39 es), risulta idonea agli usi industriali piu? remunerativi, per sfogliatura e segagione, nonostante gli ampi sesti d'impianto (30 piante di pioppo ad ha). La farnia, come previsto, presenta ritmi d'accrescimento molto piu? lenti del pioppo, con un'altezza di circa 1.8 m (1,23 es) alla quarta stagione, e con il 100% d'attecchimento e sopravvivenza. La farnia, a 5 m di distanza sulla fila dai pioppi, non sembra essere al momento influenzata dall'ombreggiamento dei pioppi. La produzione delle colture erbacee conosciate e? risultata, in sostanza secca (ss), di 14,4 t ss ha-1 (0,78 es) per la barbabietola da zucchero nel 2015, e di 4,8 (0.1 es) e 4 (0.14 es) t ss ha-1, per grano duro e soia in biologico nel 2016. La presenza degli alberi non ostacola l'operazione dei mezzi meccanici per la gestione delle colture, ne? la dimensione degli alberi e? tale da ombreggiare significativamente le colture, le cui produzioni non indicano differenze significative tra la fascia centrale e fasce laterali delle colture consociate. Nel 2014 e 2015 le foto emisferiche indicano valori di luminosita? pari al 98,8 (0.23 es) e 97,7% (0.54 es) rispetto al pieno sole. Tali valori sono ampiamente compatibili con indici di ombreggiamento che non influiscono sulla disponibilita? di luce delle colture consociate. Gli studi sugli isotopi stabili dell'ossigeno dell'acqua (?18O) e dell'azoto (?15N) mostrano precoci interazioni sinergiche positive tra le colture erbacee e gli alberi riguardo all'acqua e alle sostanze nutritive del suolo, con alberi di pioppo che utilizzano l'umidita? del suolo negli strati piu? profondi del suolo e riducono la lisciviazione dell'azoto. In conclusione, gli studi condotti, dimostrano che tra alberi e colture erbacee consociate, negli anni di studio prevalgono interazioni complementari per luce ed acqua, e sinergiche per l'azoto. L'impianto studiato e? oggetto di azioni divulgative (attualmente nel prog. H2020 AFINET, www.afinet.eu), per verificare l'interesse degli agricoltori per questa forma di pioppicoltura, in grado di coniugare "food e wood security" con la tutela ambientale. |
Databáze: | OpenAIRE |
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