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Lo sfruttamento di fonti energetiche alternative è stato incoraggiato negli ultimi decenni dalle crescenti preoccupazioni relative alla disponibilità sul lungo termine dei combustibili fossili convenzionali e, soprattutto di recente, in virtù del pesante impatto ambientale dei sistemi di conversione energetica. Considerate le controversie derivanti dall'uso di oli vegetali puri come combustibile, il recupero di Oli Vegetali Esausti (OVE), come fonte alternativa ai combustibili fossili per la produzione combinata di calore e di energia elettrica (Combined Heat and Power, CHP), è di fatto un modo intelligente per la valorizzazione dei rifiuti (poiché l'olio vegetale esausto è un rifiuto con codice CER 200125, che se smaltito impropriamente può produrre seri danni ambientali e costi per la collettività) e per promuovere l'ambizioso concetto di economia circolare, in cui ogni risorsa è sfruttata ai massimi livelli per la minimizzazione degli scarti e dei materiali conferiti ai siti di smaltimento finali. La recente Direttiva n. 2001/2018 dell'11 dicembre 2018 (parte della Revised Renewable Energy Directive, RED) ridisciplina l'intera materia sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili e fissa almeno al 32% l'obiettivo per la quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo dell'Unione Europea al 2030. La Direttiva fissa i criteri di sostenibilità e di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per biocarburanti, bioliquidi e combustibili da biomassa. In particolare, alla filiera di produzione del biocarburante "olio vegetale puro da oli di cottura esausti" viene attribuito un valore tipico di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra pari al 98%, quindi superiore all'88% di quella del biodiesel da transesterificazione degli OVE. In questa relazione sono descritte le attività svolte nell'ambito del WP3-LA 3.1 del progetto PANACEA riguardanti le "Prove sperimentali sul comportamento del motore ed analisi dei gas di scarico", con i principali risultati ottenuti sia nell'attività di caratterizzazione sperimentale del motore alimentato con un OVE che in quella di simulazione numerica che ha previsto lo sviluppo di un modello 3D CFD (computational fluid dynamics) dedicato. L'attività è stata svolta su un sistema pilota di cogenerazione (cioè con produzione contemporanea di energia secondaria, elettrica e termica) dotato di un motore a combustione interna di derivazione stradale SCANIA DC09 072A. |