Realizzazione di una valutazione di impatto sanitario nei comuni di Viggiano e Grumento Nova in Val d'Agri, Basilicata

Autor: §Fabrizio Bianchi, §Elisa Bustaffa, §Alessio Coi, §Liliana Cori, §Nunzia Linzalone, Sonia Marrucci, §Fabrizio Minichilli, Simonetta Monti, §Rosanna Panini, Ivana Pavlickova, Renato Prediletto, §Michele Santoro, Cristina Mangia+, Marco Cervino+, Silvia Trini Castelli+, Luca Mortarini+, Andrea Bisignano+, Roberto Pini, Beatrice Pezzarossa, Antonio Pera, Manuele Scatena, Gianluigi de Gennaro$, Pietro Cotugno$, Annamaria Demarinis Loiotile$, Alessia Di Giglio$, Jolanda Palmisani$, Stefania Petraccone$, Francesca Stasi$, Carla Ancona
Jazyk: italština
Rok vydání: 2017
Předmět:
Zdroj: pp.1–218, 2017
Popis: Sintesi: Nel 2009 i Comuni di Viggiano e Grumento Nova hanno deciso di istituire una Commissione per la Valutazione di impatto sulla salute (VIS) per avviare studi sugli effetti della presenza del Centro Olio Val d'Agri (COVA) nel loro territorio. Nel febbraio 2014 è stato avviato il progetto VIS_VG_VdA. Il territorio dei due comuni ricade nell'alta Val d'Agri, in provincia di Potenza, in un'area che da oltre 20 anni è fortemente interessata da attività petrolifere. L'indagine ha riguardato in particolare l'impatto su salute e ambiente del Centro Oli Val d'Agri (COVA), un impianto di primo trattamento del greggio situato nella zona industriale di Viggiano, al confine col territorio di Grumento Nova. Questo tipo di impianti è caratterizzato dall'emissione di diverse sostanze inquinanti che devono essere costantemente monitorate. La sorveglianza sanitaria e gli studi epidemiologici hanno il compito di verificare gli effetti sulla salute, e l'esperienza maturata negli anni recenti sui siti contaminati permette di svolgere studi avanzati. L'indagine ha messo in luce l'impatto ambientale e sanitario dell'impianto sul territorio dei due comuni. Lo studio ha visto la partecipazione di un team di circa trenta ricercatori e della collaborazione di tre istituti del CNR, dell'Università di Bari e del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario della Regione Lazio. La VIS ha seguito un approccio multidisciplinare. Per definire un quadro chiaro della situazione ambientale sono state fatte analisi di aria, acqua e suolo ed è stata studiata la diffusione per via aerea delle emissioni provenienti dai camini del COVA. Sul piano sanitario è stata svolta un'approfondita indagine epidemiologica che ha permesso di conoscere lo stato di salute della popolazione e di quantificare gli effetti dovuti all'impianto petrolifero, tenendo conto della statale di fondovalle. Il quadro è stato integrato con l'analisi diretta di un campione di popolazione adulta residente nei due comuni mediante indagini su funzionalità e sintomi respiratori. Si è infine indagata con un questionario la percezione del rischio e la fiducia nell'informazione ricevuta su ambiente e salute. Dalla VIS emerge che nei due comuni la mortalità e i ricoveri ospedalieri tra il 2000 e il 2014 sono superiori alla media regionale e dei 20 comuni della Concessione Val d'Agri, sebbene la popolazione studiata sia di piccole dimensioni. Uno studio microgeografico ha consentito di stabilire una associazione di rischio fra l'aumento di mortalità e/o ricoveri per malattie del sistema circolatorio, in particolare ischemiche, per malattie dell'apparato respiratorio e l'esposizione alle emissioni del COVA, in particolare nelle donne. Dal punto di vista ambientale si sono studiati i composti organici volatili (COV) presenti intorno all'impianto e potenzialmente dannosi per l'uomo. È emerso inoltre come le sostanze inquinanti emesse dai camini, come l'idrogeno solforato o gli ossidi di azoto, si diffondano fino a molti chilometri di distanza andando a impattare sui comuni limitrofi in direzione est e nord-est. Le analisi su metalli effettuate su campioni di acqua e suoli superficiali non hanno mostrato anomalie di rilievo, ma consegnato informazioni utili per la sorveglianza. L'analisi della percezione del rischio e dell'informazione su ambiente e salute ha evidenziato una marcata preoccupazione sui rischi connessi alla prossimità dell'impianto, nonché un livello di fiducia mediobasso nei confronti di attori istituzionali, media e associazioni. Come specificato in dettaglio nelle raccomandazioni finali, i risultati della VIS indicano con chiarezza la necessità: o di attuare standard di protezione della salute basati sulle conoscenze scientifiche più avanzate, che spesso suggeriscono un approccio di precauzione più severo rispetto a quello basato semplicemente su limiti di legge, peraltro non esistenti per tutte le sostanze emesse o di proseguire lo studio della situazione ambientale e sanitaria della popolazione dei due comuni.
Databáze: OpenAIRE