Diagnosis, products and procedures for the conservation of built heritage

Autor: Bianco, Nadia, Calia, Angela, Lettieri, Mariateresa., Masieri, Maurizio., Quarta, Giovanni, Colangiuli, Donato, Sileo, Maria, Melica, Davide, Vasanelli, Emilia, Matera, Loredana
Jazyk: italština
Rok vydání: 2014
Předmět:
Zdroj: A decade for centuries, 10 years of unlocking the past by the Institute for Archaeological and Monumental Heritage, pp. 118–119. Catania: Malfitana Daniele, 2014
info:cnr-pdr/source/autori:Bianco, Nadia; Calia, Angela; Lettieri, Mariateresa.; Masieri, Maurizio.; Quarta, Giovanni; Colangiuli, Donato; Sileo, Maria; Melica, Davide; Vasanelli, Emilia; Matera, Loredana/titolo:Diagnosis, products and procedures for the conservation of built heritage/titolo_volume:A decade for centuries, 10 years of unlocking the past by the Institute for Archaeological and Monumental Heritage/curatori_volume:/editore: /anno:2014
Popis: Le attività di conservazione del patrimonio costruito hanno un necessario presupposto nella conoscenza delle caratteristiche dei materiali costituenti e del loro stato di conservazione, attraverso cui possono essere individuati fattori e condizioni di rischio, nonché necessità di intervento, sulla base della quale impostare le più efficaci strategie di intervento ed effettuare la scelta delle più idonee soluzioni conservative. In tal senso, all'interno dei laboratori di diagnostica e conservazione, l'IBAM ha sviluppato nel corso degli anni un'attività di studio delle cause e dei meccanismi di degrado di diversi materiali lapidei dell'edilizia storica, utilizzati in contesti affini nell'ambito del bacino del Mediterraneo, e quello degli interventi per la loro conservazione. L'attività diagnostica ha affrontato numerosi casi di studio relativi a manufatti del patrimonio storico-architettonico ed archeologico (Teatro Petruzzelli e Cattedrale di Bari, Basilica di S. Croce a Lecce, Cattedrale di Altamura), all'interno dei quali metodologie integrate in situ (tecniche soniche ed ultrasoniche, fluorescenza di Raggi X, prove penetrometriche e rebound test) ed in laboratorio (tecniche di microscopia ottica ed elettronica, diffrattometria di Raggi X, cromatografia ionica, spettroscopia e microscopia infrarossa in trasformata di Fourier, termogravimetria, porosimetria a mercurio) sono state impiegate per l'ottimizzazione dei dati diagnostici, per la ricerca di correlazioni tra prove in situ ed in laboratorio, per la definizione delle più efficaci procedure diagnostiche. Particolare attenzione è stata volta all'uso di prove non distruttive in situ e alle analisi di laboratorio a bassa distruttività, quali quelle basate sulla tecnologia ESEM (Environmental Scanning Electron Microscopy). Parallelamente è stato sviluppato lo studio di durabilità dei materiali lapidei volto alla individuazione di parametri di correlazione fra caratteristiche intrinseche e comportamento in opera. Esso è stato svolto attraverso la caratterizzazione mineralogica, petrofisica, geochimica e meccanica dei materiali di cava, con particolare riferimento alla ricerca di correlazioni tra natura dei costituenti mineralogici, caratteristiche porosimetriche, meccanismi di assorbimento dell'acqua e trasferimento delle sollecitazioni meccaniche, e processi di artificial ageing attraverso cicli di cristallizzazione salina. In relazione allo studio degli interventi conservativi l'IBAM ha condotto nel corso degli anni la sperimentazione di trattamenti per la conservazione dei materiali lapidei del costruito storico-architettonico ed archeologico volta alla valutazione delle prestazioni di prodotti per la conservazione ed il restauro e alla messa a punto di procedure di intervento in relazione ai prodotti e ai substrati di applicazione. Particolare attenzione è stata indirizzata alle problematiche conservative delle pietre tenere ad elevata porosità e alla verifica delle potenzialità applicative di prodotti sperimentali innovativi, quali quelli nanostrutturati (titania fotocatalitica, nanosilice, etc.), nonché di quelli a basso impatto ambientale, quali dispersioni in soluzione acquosa, alla funzionalizzazione di malte da restauro con titania nanofasica. è stata inoltre sviluppata un'attività di studio degli esiti dei trattamenti conservativi nelle reali condizioni d'opera, attraverso il monitoraggio in situ degli interventi realizzati in passato su manufatti del Barocco leccese. Le attività di diagnostica e conservazione descritte sono contraddistinte da una forte connotazione multidisciplinare e nel corso degli anni hanno trovato spazio all'interno di progetti di ricerca con finanziamenti esterni, realizzando collaborazioni e partenariati sia con altri Istituti di ricerca che con il mondo imprenditoriale, in particolare PMI. Esse vengono inoltre correntemente svolte attraverso servizi e consulenze alle Soprintendenze, agli enti locali, alle imprese e ai progettisti del restauro.
Databáze: OpenAIRE