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L’arcipelago delle Kornati, nella Dalmazia Settentrionale, si può dire privo di nuclei permanentemente abitati sin da tempi immemorabili. Prima della svolta turistica, la presenza umana vi si manifestava in forma di attività stagionali, principalmente pesca e pastorizia. È intorno alle Kornati che si svolge il contatto tra un manipolo di centri delle isole confinanti, indirizzati per diversi motivi a quel micromondo di mare ricco e terra povera. Un maggior protagonismo dei porti di Sali, sull’isola di Dugi Otok, e Murter, sull’isola omonima, è condizionato da due avvenimenti di grande impatto: nel Cinquecento Sali diventa il centro regionale della pesca di pesce azzurro ; nella seconda metà dell’Ottocento, la maggior parte dell’arcipelago passa nelle mani degli abitanti di Murter, pastori convertiti in abili marinai, con l’importante cantiere di Betina alle spalle. Gli abitanti di Zaglav (Dugi Otok) e Betina (Murter) vi sono ugualmente presenti come proprietari delle isole, quelli di Mali Iž, Vrgada e Prvić Luka esclusivamente come pescatori esterni. L’incontro tra quei luoghi, appartenenti a due blocchi dialettali diversi, separati e uniti dal mare delle Kornati, darà luogo a un intenso contatto linguistico che non interessa il piano strutturale, bensì quello lessicale. In questa sede ci proponiamo di esaminare gli effetti di questo contatto nel lessico marinaresco e peschereccio. |