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Attraverso l'analisi di un contenzioso che vede per protagonisti una donna, Umbellina, e la sua famiglia, il presente articolo mostra la condizione giuridica femminile nello Stato Pontificio di metà Ottocento per quanto concerne la dote. La donna dello Stato Pontificio è in posizione giuridicamente ed economicamente subalterna e, alla morte del padre, ha diritto esclusivamente a una dote "congrua" sull'asse ereditario, in caso non sia ancora sposata; se già sposata e dotata, invece, non le spettano ulteriori beni mobili o immobili. Tuttavia, le donne dell'Ottocento, come dimostra il caso descritto nel presente lavoro, non sembrano più accettare passivamente come in passato la loro condizione e non esitano a far valere con forza i loro diritti, sfidando non solo la famiglia ma la società stessa, che ha ancora in sé le peculiarità dell'Ancien Régime, è ancora statica, basata sull'immobilismo, su un sistema gerarchico e sull'obbedienza. [ABSTRACT FROM AUTHOR] |