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Con i versi dell' Ode a Lucio Fontana (1962), Leonardo Sinisgalli rende omaggio all'amico e maestro Fontana, uno dei maggiori scultori e pittori del Novecento. Il testo sembra quindi un esempio abbastanza tipico di letteratura ekphrastica, nella quale spesso un artista verbale celebra l'opera di un artista visivo. L' Ode , tuttavia, non è solo un ritratto dell'italo-argentino ma anche un autoritratto dello stesso lucano, in una fase particolarmente complessa della sua carriera. Fontana e Sinisgalli si confrontano con una serie di contraddizioni, sia personali che di carattere collettivo, nel periodo che va dal Fascismo al cosiddetto miracolo economico degli anni Sessanta. [ABSTRACT FROM AUTHOR] |