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Quello di Marco Maria Olivetti è un pensiero difficile. Per l'originalità del suo tentativo di sostituire l'etica all'ontologia come filosofia prima, anzi anteriore, come aveva scritto nella Prefazione ad Analogia del soggetto, il suo libro più importante. Per la sua capacità di spiazzare anche gli storici più eruditi e raffinati con nuovi e sempre intriganti punti di vista sugli snodi decisivi del moderno e, in particolare, delle'immagini'della soggettività prodotte a partire dal primato del cogito. Per la garbata, penetrante ironia con la quale lasciava irrompere i gesti e le parole del quotidiano nella rarefatta professionalità degli addetti ai lavori, con il risultato di una cifra espressiva audace, inconfondibile, sorprendente. Ma anche e forse soprattutto per lo sforzo di tradurre la consapevolezza dell'esaurimento della tradizionale circolarità di essere e logos in una nuova opportunità di'fare filosofia'. I contributi raccolti in questo volume hanno un duplice obiettivo. Da una parte si tratta di ricostruire la rete concettuale e il'metodo'sottesi alla proposta teorica di un intellettuale che può ben dirsi a tutto tondo europeo e che si è confrontato con le linee di pensiero più feconde e influenti del Novecento: la fenomenologia, con tutte le sue nervature antropologiche e fino alle suggestioni del tournant théologique; la ripresa dell'istanza trascendentale a valle del linguistic turn; la teoria della società e la sociologia configuratasi come sociologia del sapere e insieme come sociologia della religione; l'opera di Levinas come pietra di paragone di ogni tentativo di'costituire'la soggettività come soggezione, dunque come un soggetto che non è originariamente pensiero, che non è originariamente il nominativo'io'ma l'accusativo'me', che non è originariamente soggetto ontologico, causa sui. Dall'altra si vuole rendere conto della convinzione che Olivetti ha vissuto come una vera e propria vocazione: la filosofia della religione non è stata per lui semplicemente una fra le tante filosofie seconde, ma la prospettiva privilegiata per dipanare l'intera vicenda del moderno e della filosofia nach der Aufklärung. Sommario: S. Semplici, Presentazione. Tavola rotonda del 4 gennaio 2008: Marco M. Olivetti: il pensiero, l'opera, la persona: B. Casper, Marco Maria Olivetti; P. Kemp, The Exceptionality of the Ought. Olivetti and eco-ethica; J. L. Marion, L'inconnaissabilité ou le privilège de l'homme; S. Semplici, La speranza del filosofo; P. Valenza, I Colloqui «Castelli»: una filosofia della religione attraverso gli Avant-propos; S. Bancalari, La teoria dell'intersoggettività. Prolegomeni ad un'interpretazione; F. V. Tommasi, Dallo «schematismo dell'analogia» al «trascendentale senza illusione». La riflessione «con» Kant e «al di là» di Kant; F. P. Ciglia, Differenza e analogia. Percorsi dell'umano fra Levinas e Olivetti; S. Micali, L'equivocità della soggettivazione: bisogno, riconoscimento e terzietà. Il colloquio pensante con Levinas; G. Di Salvatore, Olivetti e l'avventura della fenomenologia; L. Diotallevi, La spirale della secolarizzazione. Cercando ancora nella sociologia di Luhmann; T. Hünefeldt, Olivetti e la «trasformazione intersoggettiva dell'appercezione trascendentale»; S. Marini, Tra analitici e continentali. Per una lettura unitaria della modernità; P. De Vitiis, Filosofia della religione come problema storico; D. Collacciani, Spinoza e lo spinozismo nel pensiero di Olivetti; A. Iacovacci, A colloquio con Jacobi; E. Pistilli, L'esito teologico della filosofia del linguaggio di Jacobi; A. Gentile, «Limiti» e «confini» della ragione; F. Ferraguto, Filosofia della religione, intersoggettività, rivelazione. Il confronto con Fichte; C. Melica, Pro memoria. Olivetti lettore di Hegel; E. Castelli Gattinara, Il nessun luogo dell'ogni dove; F. Fraisopi, Orizzonte del sacro e analogia subjecti; G. Cogliandro, Della modernità e del problema della filosofia della religione; F. Morlacchi, Profilo di un filosofo cr |