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L’università, nell’esercizio dell’autonomia organizzativa, normativa e funzionale riconosciute dalla Costituzione e dalle leggi, è la sede in cui è esercitata la libertà di ricerca scientifica nelle sue diverse accezioni positiva e negativa (di cui agli articoli 9 e 33, comma 1) e, altresì – allargando l’orizzonte fino a ricomprendervi la Carta europea dei diritti fondamentali dell’Unione europea –, la «libertà accademica» (oltre che di ricerca) sancita dall’articolo 13, in cui possono essere ricomprese le tre missioni già citate. Guardando inoltre alla disciplina statale, in particolare di rango primario, come sancito dall’articolo 1 della legge 30 dicembre 2010, n. 240, all’«università», ancora in linea di principio, è attribuito il ruolo di «sede primaria di libera ricerca e di libera formazione nell’ambito dei rispettivi ordinamenti» in quanto «luogo di apprendimento ed elaborazione critica delle conoscenze»; gli atenei devono operare, combinando in modo organico ricerca e didattica, per il progresso culturale, civile ed economico della Repubblica. L'autore descrive il ruolo decisivo dell’attività di ricerca che anche alimenta l’impegno che viene profuso nelle altre due missioni dell’università: la prima, quella dell’insegnamento, anche declinabile secondo il noto modello humboldtiano che attesta un imprescindibile legame con la produzione scientifica e, infine, la «terza» (missione). Analisi del ruolo e del contributo della magistratura, del legislatore, della Commissione parlamentare antimafia, delle forze dell'ordine. |
