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In generale, i centri storici dei comuni delle aree interna della Basilicata, conservano ancora - nella loro unicità - un indiscusso valore ambientale e storico testimoniale. Essi appartengono quasi nella totalità dei casi a comuni cosiddetti “polvere”, molto spesso montani/collinari e caratterizzati da un progressivo fenomeno di spopolamento e abbandono, quest’ultimo particolarmente inquietante se analizzato poi rispetto al tipo di popolazione che vi risiede ancora, rappresentato generalmente da anziani spesso accuditi da badanti stranieri. Quasi sempre questi tessuti storici hanno perso la loro funzione principale di luogo di attività di servizio e di artigianato (fino alla fine degli anni settanta rappresentavano il cuore pulsante delle comunità locali). Ad un atavico ritardo della definizione di strumenti di riqualificazione e recupero urbanistico - frutto questo, quasi sempre, di un deficit culturale che di fatto disconosce il valore della pianificazione del governo del territorio come processo necessario per innescare dinamiche programmatiche di sviluppo economico – si associa una mancanza di sensibilità diffusa verso quelle che sono le normali azioni di valorizzazione e di corretta gestione di tessuti urbani delicati e fragili come quelli dei centri storici. Se salvaguardare e valorizzare tali tessuti è doveroso per tramandare alle future generazioni un patrimonio storico-identitario che abbiamo ereditato e che rappresenta nella sua unicità un valore culturale non negoziabile, altrettanto importante è avviare un’azione di riconoscimento concreto di tali tessuti alla luce delle opportunità che si intravedono nel campo dell’edilizia, nel campo della digitalizzazione (soprattutto quello legato allo smart working) e in un’auspicabile miglioramento dei servizi alla persona. Tali opportunità rappresentano la necessaria base di supporto anche per tutte quelle azioni di contorno (performance artistiche, tour esperenziali, installazioni permanenti, ecc – azioni queste spesso svolte nel solo periodo estivo ) che generalmente vengono erroneamente considerate strutturanti per una vera rivitalizzazione dei centri storici minori delle aree interne. |