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Viene preso in esame il primo recupero di sculture antiche di cui abbiamo memoria per Siracusa, tramandato da Fazello che ne riferisce il ritrovamento nel 1530 nella zona dell‟istmo tra Ortigia e la terraferma, nel corso di lavori edili al Castello Marchetto. Delle sette statue marmoree ricordate, almeno tre possono essere ancora individuate nel Museo “Paolo Orsi”: 1) una statua iconica femminile velato capite degli inizi dell‟età imperiale, raffigurante quasi certamente una dama impe-riale e proveniente da contesto ufficiale (nel Foro?); 2) un torso di Dioniso del secondo quarto del II secolo d.C., che po-trebbe avere attinenza col santuario di Dionysos Morychos presso l‟istmo; 3) il frammento di una statua colossale di “divinità paterna”, già ritenuto rappresentare Timoleonte e attribuito ad Asclepio dopo lo studio di G. Cultrera. Vengono discusse la tecnica, probabilmente acrolitica, e l‟iconografia di questo impressivo reperto, ricostruibile come statua di culto di una divini-tà barbata seduta in trono, sulla lontana scia del celebre Zeus Olympios fidiaco; in assenza di attributi o elementi dirimenti per l‟identificazione, si reputano possibili più opzioni - Zeus/Giove, Asclepio, o anche Poseidone - compatibili con il contesto topografico antico. Seven marble statues, according to Fazello, were disco-vered in 1530 during construction works in the Marchetto Castle, in the isthmus connecting Ortygia and the mainland. Three of them are still identifiable in the archaeological museum “Paolo Orsi”: 1) a portrait female statue of early imperial age, velato capite, representing most likely an imperial woman and coming from an official context (the Forum?); 2) a torso of Dionysos/Bacchus of the second quarter of the II century AD, which might belong to the sanctuary of Dionysos Morychos near the isthmus; 3) and finally, a fragmentary statue of a Vatergottheit, that was originally identified as Timoleon and, after G. Cultrera‟s study, as Asklepios. Technique (acrolith), scale (colossal) and iconography (enthroned, half-draped bearded god) of this outstanding piece allow to reconstruct a Roman cult statue in the wake of the famous Pheidian Zeus. There is no de-cisive evidence to determine who is actually portrayed, but Zeus/Jupiter, Asklepios, and even Poseidon, are likely candidates considering the ancient urban context. |