Un accumulo di marmi di spoglio rinvenuti lungo la via Portuense antica in località Tenuta di Ponte Galeria

Autor: Andrea Carbonara, Matthias Bruno, Cinzia Morelli
Rok vydání: 2018
Předmět:
Zdroj: Mélanges de l'École française de Rome. Antiquité. :411-425
ISSN: 1724-2134
0223-5102
Popis: Nell’area del Quartaccio, a Ponte Galeria, sondaggi archeologici preventivi alla realizzazione di Commercity-Autoporto e della Fiera di Roma tra il 1990 ed il 2009, hanno permesso di identificare il tracciato della via Campana diretta al Campus salinarum romanarum e conoscere il percorso della via Portuensis verso Portus. L’attraversamento di un’area soggetta ad attività idrotermale impose la costruzione di un viadotto che, tramite ponti arcuati, superava le depressioni del terreno. All’interno di una di queste è stato rinvenuto una grande quantità di frammenti marmorei, prevalentemente in pentelico, attribuibili ad elementi architettonici, rocchi e basi di colonna, di grandezze inaspettate. Le dimensioni eccezionali di questo materiale consentono di porlo in strettissima connessione con il Tempio di Giove Capitolino che, tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., subì ripetute distruzione e fu oggetto di immediate ricostruzioni. An accumulation of spolia marble found along the ancient Via Portuense in the area of Tenuta di Ponte Galeria. In the area of Quartaccio at Ponte Galeria, preliminary archaeological surveys conducted between 1990 and 2009 for the construction of Commercity-Autoporto and the Fair of Rome, allowed to identify the route of the via Campana to the Campus salinarum romanarum and that of the via Portuensis towards Portus. The crossing of an area subjected to hydrothermal activity imposed the construction of a viaduct that, with arched bridges, overcame the several depressions of the ground. Inside one of these, a huge amount of marble fragments was found, mainly in Pentelic, some of which have been identified with different architectural elements, as column drums or base, of unexpected size. The exceptional dimensions of these materials make it possible to propose its very close connection to the Temple of Jupiter Optimus Maximus that suffered repeated destructions between the first century BC and the first century AD and that was always immediately rebuilt.
Databáze: OpenAIRE