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Malgrado il miglioramento delle conoscenze e la pubblicazione di numerose raccomandazioni, la pratica della trasfusione sanguigna resta ancora estremamente variabile da un centro all’altro. La gestione perioperatoria della trasfusione deve essere prevista al momento della visita anestesiologica e deve essere adattata al paziente. Intraoperatoriamente, la decisione della trasfusione sanguigna e guidata dalla misurazione del tasso di emoglobina. Benche il controllo del sanguinamento debba restare la priorita, la decisione di realizzare una trasfusione sanguigna deve tenere conto della tolleranza clinica, dell’evolutivita e del rischio di recidiva del sanguinamento, dei mezzi di monitoraggio del paziente, cosi come dei tempi necessari per ottenere dei prodotti ematici. Si deve sempre ricordare che i decessi secondari all’assenza o al ritardo di una trasfusione sono piu numerosi di quelli secondari alla trasfusione. Allo stesso tempo, non si deve dimenticare che un’anemia ben tollerata sotto anestesia generale puo scompensarsi improvvisamente al risveglio. E difficile proporre una soglia trasfusionale unica, in quanto essa dipende da numerosi fattori, in particolare dai precedenti del paziente e dalla tollerabilita dell’anemia. Le raccomandazioni dell’Alta Autorita di Sanita restano di attualita. La tollerabilita dell’anemia puo essere migliorata controllando il consumo di ossigeno e aumentando la concentrazione dell’ossigeno nell’aria inspirata. Le complicanze acute piu frequenti della trasfusione sono gli errori burocratici, la sindrome di distress respiratorio acuto post-trasfusionale (transfusion related acute lung injury) e il sovraccarico volemico. Il rischio di trasmissione di malattie virali e divenuto estremamente basso. Il ruolo della trasfusione sulla mortalita e sulla morbilita postoperatorie resta discusso, in quanto non e stato formalmente dimostrato da studi randomizzati. |