Popis: |
Il panorama del Performance Management (PM) nelle Università statali italiane si caratterizza per la presenza di numerose esperienze avanzate. Ciò sia per meriti specifici degli esperti presenti tra i docenti e i ricercatori e all’interno del personale tecnico amministrativo, sia grazie alla capillare azione di sistema condotta dall’ANVUR, in particolare dall’Unità Organizzativa “Valutazione Performance Università ed Enti di ricerca”. Il volume è nato con un duplice obiettivo: fotografare lo stato dell’arte del Performance Management nelle Università statali mettendo a sistema, nel capitolo conclusivo, le criticità e i punti di forza emersi dai diversi contributi; disegnare l’orizzonte delle nuove sfide del PM di fronte alle quali le Università si trovano o si troveranno: si pensi alla necessità di gestire i rischi sanitari, economici, sociali conseguenti al COVID-19 al fine di garantire o migliorare le performance; si pensi all’opportunità di passare da un approccio classico di Performance Management (Bouckaert e Halligan, 2007) a un approccio di Public Value Governance (Deidda Gagliardo, 2019), per condurre le Università su percorsi virtuosi di generazione di benessere e sviluppo per le studentesse e gli studenti, per le docenti e i docenti, per le ricercatrici e i ricercatori, per i territori. Lo stato dell’arte viene fotografato in otto scatti, espressione delle diverse prospettive di autorevoli studiose e studiosi di Economia Aziendale, che a vario titolo hanno collaborato o collaborano con i rispettivi Atenei sui temi in oggetto. I contributi verranno di seguito sintetizzati secondo tre chiavi di lettura: la chiave di lettura del “ciclo della performance” (D’Alessio et al., 2011), con focus sui processi e sugli strumenti di cui si compone; la chiave scientifica delle “dimensioni della performance” (Boyne, 2003; Boyne e Walker 2004), con focus sulle performance istituzionali, ovvero le performance delle missioni istituzionali (Turri, 2005) dell’Università: Didattica, Ricerca, III missione; la chiave delle “condizioni abilitanti della performance” (Nisio et al. 2013; Bracci et al., 2018), ossia dei fattori in presenza dei quali aumenta la probabilità di successo del PM, con focus sul capitale intellettuale e, in particolare, sulla salute professionale e sulla salute relazionale. Il quadro legislativo di riferimento di tutti i contributi del Volume si delinea sullo sfondo più ampio delle complessive riforme del Performance Management delle PA che prendono avvio dal D.Lgs. 150/2009 con la Riforma Brunetta e l’azione della ex CIVIT (Commissione Indipendente per la Valutazione, l’Integrità e la Trasparenza) e vivono una seconda stagione della performance a partire dal 2015 con l’avvento della Riforma Madia (e in particolare il D.Lgs. 74/2017, che modifica e integra il D.Lgs. 150/2009) e l’affidamento del ruolo di regista del Performance Management italiano al Dipartimento della Funzione Pubblica (D.L. 90/2014, L. 114/2014, L. 124/2015, D.P.R. 105/2016). Su questo sfondo si stagliano gli specifici interventi di riforma delle Università, a partire dalla Riforma Gelmini (L. 240/2010), e l’azione di sistema esercitata dal Ministero dell’Università e dall’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca), con riferimento al tema della performance (Linee Guida ANVUR). Nei tre paragrafi successivi si porteranno ad evidenza colori e dettagli delle fotografie scattate dalle autrici e dagli autori del presente volume, nell’ambito delle tre chiavi di lettura individuate. Per sintetizzare gli elementi salienti di ogni contributo verranno utilizzati i seguenti criteri: Framework scientifico; Obiettivi e quesiti di ricerca; Metodologia di ricerca; Risultati di ricerca; Contributo alla letteratura e/o alla normativa e/o alla prassi; Limiti e prospettive della ricerca. |